controriformatore
s. m. e agg. Chi o che pensa e agisce con spirito controriformistico e conservatore. ◆ [Richard] Popkin racconta la storia della crisi scettica che si sviluppò durante il tardo Rinascimento, i tentativi di superarla consumatisi nel corso del Seicento e il ruolo dello scetticismo come «macchina da guerra» nelle mani dei controriformatori cattolici prima, e degli stessi riformatori in seguito. (Sole 24 Ore, 21 maggio 2000, p. 37, Scienza e Filosofia) • Non c’è ragione al mondo per attenuare in questo momento le distinzioni tra maggioranza e opposizione, visto che ci sono un governo e una maggioranza che stanno portando in chiaro tutti gli elementi ultraconservatori, liberisti, controriformatori e perfino reazionari. (Manifesto, 19 agosto 2001, p. 4, Politica) • a fronte di una legislatura targata centrodestra in cui sono state comunque varate alcune riforme fondamentali (pensioni, legge Biagi e devolution), lo spettacolo offerto dal governo dell’Unione è stato desolante, caratterizzandosi per uno spirito controriformatore, e imboccando una strada opposta a quella di cui l’Italia ha bisogno. (Sandro Bondi, Corriere della sera, 10 agosto 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato da un non attestato v. tr. controriformare con l’aggiunta del suffisso -(t)ore.
Già attestato nella Repubblica del 17 febbraio 1987, p. 1, Prima pagina (Alberto Cavallari).