contrario
contràrio agg. [dal lat. contrarius, propr. «che sta di fronte», der. di contra «contro»]. – 1. a. Opposto, contrastante: opinioni, qualità, idee c.; io sono di parere c.; questo atto sarebbe c. alla mia natura; ogni colore si conosce meglio nel suo c. che nel suo simile (Leonardo). b. In matematica, numeri c., due numeri relativi di ugual valore assoluto ma di segno opposto. c. In matematica e in logica, proposizione c. di un’altra nella quale da una supposizione (ipotesi) si trae una conseguenza (tesi), è quella che dalla negazione dell’ipotesi fa conseguire la negazione della tesi. d. In logica formale, detto di due proposizioni universali di uguale soggetto e attributo, di cui l’una sia negativa e l’altra affermativa. Possono essere entrambe false, non entrambe vere: dalla verità dell’una può quindi dedursi la falsità dell’altra, mentre non è legittima la deduzione inversa. e. In musica, moto c., il rapporto di maggior divergenza intercedente tra due movimenti melodici in contrappunto, uno dei quali ascende (in altezza di suono) mentre l’altro discende. 2. Che va in senso inverso: movimento c.; direzione c. a quella giusta; venti c. alla navigazione. 3. a. Sfavorevole: la sorte mi è stata c.; la mamma è c. alla partenza (o ad affrettare, a rinviare la partenza); affrontare un viaggio nella stagione c.; la votazione s’è chiusa con quindici voti favorevoli e sette c.; il governo è c. a concedere nuovi aumenti. b. Nocivo: il caffè è c. ai malati di nervi. 4. Sostantivato con valore neutro, la cosa opposta: accadde tutto il c.; fa proprio il c. di quello che dice; quei due fratelli sono l’uno il c. dell’altro. In filosofia, argomentazione dei c., argomentazione logica indicata anche con l’espressione parzialmente latina ragionamento «a contrario»: v. a contrario. 5. Locuzioni avv.: al c., per c., all’opposto, invece: credevo che sarebbe venuto, al c. non s’ è fatto vivo; uno è ottimista, l’altro per c. vede tutto nero; andare, riuscire al c., in c., a rovescio, in modo opposto ai desiderî: tutto mi va al c. (fam. all’incontrario); al c. di, in modo diverso da: al c. di quanto pensavo; avere qualcosa in c., non avere nulla in c., da opporre; ci sono dei motivi in c., che si oppongono. ◆ Avv. contrariaménte, in modo contrario, diversamente: contrariamente a quanto credevo è andato tutto bene; contrariamente a quanto era previsto, non siamo partiti; con uso assol., in caso contrario: se faccio in tempo, ti vengo a trovare; contrariamente, ti telefono.