contesto2
contèsto2 s. m. [dal lat. contextus -us «connessione, nesso», der. di contexĕre «contessere»]. – 1. letter. Intreccio, tessitura di fili o d’altro: in prezioso aureo contesto, Di color variato e di figure (T. Tasso); Franco ... disegnò e alzò sopra la terrazza un aereo c. di sottili aste e bastoncini di ferro che figuravan tre archi sormontati da una cupolina (Fogazzaro). 2. a. L’insieme delle varie parti che costituiscono un’espressione linguistica o formano uno scritto, un discorso, un’opera letteraria o poetica (o un brano più o meno ampio di questa), inteso come un tutto organico nel quale i singoli elementi hanno una propria funzione e un proprio significato: il c. di una frase, di un periodo; un c. di due terzine; suddividere un brano in c. significativi; il senso preciso della locuzione si capisce meglio dalla lettura dell’intero c. in cui si trova; staccata dal suo c., la parola può acquistare anche significato opposto; è questo lo spirito della legge, come si desume da tutto il suo contesto. b. La situazione in cui si svolge l’atto comunicativo; analogam., nella critica letteraria, la situazione interna al testo, il mondo da esso creato. In entrambi gli ambiti, il contesto corrisponde anche all’insieme di conoscenze, credenze, presupposizioni, condivise da chi fa e da chi riceve una comunicazione, che guidano la comprensione dell’atto comunicativo. 3. Per analogia: a. L’insieme degli elementi che nella loro organica sequenza e fusione compongono un discorso musicale, o un’opera d’arte figurativa: il tema del flauto s’inserisce con ritorni struggenti nel c. dell’adagio; l’equilibrio del c. architettonico della facciata è turbato dalle sculture dei portali successivamente aggiunte. b. In linguistica, c. fonematico, il susseguirsi dei fonemi in una frase; variante di contesto, variante di realizzazione di un fonema, sinon. di variante combinatoria. 4. fig. Complesso di circostanze o di fatti che costituiscono e caratterizzano una determinata situazione, nella quale un singolo avvenimento si colloca o dev’essere ricondotto per poterlo intendere, valutare o giustificare: la vita dei giovani nel loro c. familiare o sociale; la risonanza di un provvedimento monetario nel c. dell’economia europea; considerare i fatti nel loro c. storico.