contenutismo
s. m. [der. di contenuto2]. – Il prevalere, nell’attività letteraria e artistica, del contenuto, cioè del dato immediato, di interessi pratici, di intenti polemici, di motivi psicologici o affettivi ancora grezzi, sulle esigenze formali. Nella letteratura novecentesca, il termine è stato usato dapprima, in contrapposizione polemica a calligrafismo e formalismo, per designare l’istanza, avvertita spec. da alcuni narratori italiani, di uscire dall’autobiografismo sensuale, dalle descrizioni paesistiche evocative, dal frammentismo lirico, ecc. proprî del decadentismo, e di instaurare un’arte aperta al mondo morale, alla realtà della vita, alla rappresentazione umana.