contaminare
v. tr. [dal lat. contaminare, affine a tangĕre «toccare»] (io contàmino, ecc.). – 1. a. Macchiare, insozzare, deturpare: le Arpie contaminavano ogni luogo su cui si posavano. b. Infettare, corrompere un ambiente o una persona: né agl’incensi avvolto De’ cadaveri il lezzo i supplicanti Contaminò (Foscolo). In partic., riferito a persone o luoghi colpiti dagli effetti dannosi dell’inquinamento: abitanti, ambienti contaminati dalle radiazioni, da materiale radioattivo, da esalazioni di diossina. c. fig. Corrompere spiritualmente, infettare moralmente: il modello negativo li ha contaminati; c. la virtù, l’innocenza, la fama di una persona; nel rifl.: non vi contaminate con pensieri o atti disonesti. 2. letter. a. Fondere elementi provenienti da opere diverse nella composizione di un’opera letteraria o figurativa (v. contaminazione). b. Nella critica testuale, assumere lezioni da codici appartenenti a rami diversi della tradizione (v. contaminazione); il verbo può avere come soggetto il codice stesso in cui è avvenuta tale assunzione. ◆ Part. pres. contaminante, anche come agg. (v. la voce). ◆ Part. pass. contaminato, anche come agg. (v. la voce).