conservo
consèrvo s. m. [dal lat. conservus, comp. di con- e servus «servo»], non com. – Compagno di servitù; chi è servo, insieme con altri, dello stesso padrone, o è soggetto alla stessa autorità: non errar: conservo sono Teco e con li altri ad una podestate (Dante); I0, ch’era più salvatico che i cervi, Ratto domesticato fui con tutti I miei infelici e miseri c. (Petrarca, con allusione alla servitù d’amore); dee così l’uno l’altro conservo aiutare come veggiamo che nel corpo, quando l’una gamba è stanca, su l’altra si suol riposare (T. Tasso). In ordini religiosi, conservo è stato usato come appellativo reciproco, con lo stesso valore di confratello, per esprimere la comune sottomissione ai voleri di Dio.