conservazione
conservazióne s. f. [dal lat. conservatio -onis]. – 1. a. Il conservare: commissione preposta alla c. dei monumenti; metodi di c. degli alimenti (essiccazione, affumicatura, salatura); c. sott’aceto, sott’olio; in senso fig.: mirava alla c. della pace nel mondo; c. della specie; istinto di c., spirito di c., di attaccamento alla vita; c. della natura, locuz. usata talvolta in luogo di protezione della natura. b. Modo in cui una cosa si è conservata: affreschi in ottimo stato di c.; in numismatica, moneta di prima c., in ottimo stato, di seconda, terza c., ecc., secondo che l’impronta risulti più o meno deteriorata dall’uso. c. Nel linguaggio polit., l’atteggiamento e il comportamento proprio dei conservatori, e i conservatori stessi nel loro complesso: la c. e la reazione; la c. e il progresso; le forze della conservazione. 2. In fisica, con riferimento a una grandezza, a una proprietà fisica e sim., il mantenersi invariato nel corso di determinate azioni, trasformazioni, reazioni: c. della massa, dell’energia; c. della carica elettrica; c. della quantità di moto. Analogam., in matematica, con riferimento a una proprietà, un numero e sim., il rimanere invariato quando si eseguano determinate operazioni, trasformazioni, ecc.; in molti casi è più proprio il sinon. invarianza (principio di c. del numero, lo stesso che invarianza del numero); in altri casi è sinon. di permanenza (c. delle proprietà formali, cioè permanenza delle proprietà formali). 3. In diritto, principio di c., uno dei principî che debbono guidare nell’interpretazione dei negozî giuridici e per cui, in caso di dubbio sul vero significato di una clausola negoziale, questa deve interpretarsi nel senso in cui può avere qualche effetto, anziché in quello in cui non ne avrebbe alcuno.