conseguenza
conseguènza (ant. consequènza) s. f. [dal lat. consequentia, der. di consĕqui «seguire»]. – 1. a. Conclusione che si deduce logicamente da una premessa: le tue affermazioni sono giuste, ma la c. è errata; io vi ho esposto i fatti, traetene voi le c.; c. logica, necessaria, inevitabile; c. diretta, indiretta. b. Qualità di un ragionamento conforme alle regole della logica. In logica matematica, relazione di c., particolare relazione che un’espressione ha con un insieme di espressioni, nel senso che ogni interpretazione di questo insieme debba essere anche un’interpretazione dell’espressione considerata. c. Nell’ordine dei fatti, ciò che deriva o potrebbe derivare da una determinata causa o condizione: il dissesto economico è la c. della sua pessima amministrazione; una sbadataggine può a volte provocare gravi c.; al plur., anche senza determinazione, indica per lo più fatto spiacevole, evento sfavorevole o comunque non lieto: pensa alle c. prima di agire; prevedere le c., misurare le c. di un atto; lo scontro è stato violento, ma fortunatamente non ha avuto conseguenze per le persone. d. Locuzioni: in c. di, per c. di, a causa di; ne viene di c., deriva necessariamente; per c., perciò, quindi. 2. ant. Importanza, rilievo: persona, fatto di poca, lieve, grande c., di nessuna c., senza conseguenza; assol. di conseguenza, come locuz. aggettivale, importante, rilevante: quando siete turbati, non imprendete alcuna determinazione di c. (Segneri); parve ch’io fossi considerato da tutti persona di c. (C. Gozzi).