consacrare
(meno com. consecrare, ant. e region. consagrare, consegrare) v. tr. [dal lat. consacrare, consecrare, comp. di con- e sacer «sacro»]. – 1. Rendere sacro mediante un solenne rito religioso: c. una chiesa, un altare; c. l’ostia, c. il pane e il vino, trasmutare, nella messa, il pane e il vino nel Corpo e Sangue di Gesù Cristo. In usi fig.: quella terra fu consacrata dal sangue dei martiri; c. all’immortalità (o semplicem. consacrare), rendere immortale: il poema di Omero ha consacrato all’immortalità (i nomi di) Ettore e Achille; Forse averrà che ’l bel nome gentile Consecrerò con questa stanca penna (Petrarca). 2. a. Rendere sacro destinando al culto della divinità, di santi, di eroi e sim.: c. una cappella a san Giuseppe; i pagani consacravano agli dei le primizie dei campi; monumento consacrato alla memoria dei Caduti. Per estens., dedicare, offrire in voto: c. a Dio la propria verginità; c. la vita a un nobile ideale; anche, riservare, destinare, assegnare: consacra tutti i suoi pensieri alla famiglia; non hai mai un po’ di tempo da c. agli amici? b. Nel rifl., far dono di sé, dedicarsi interamente: consacrarsi a Dio, alla patria, agli studî, all’insegnamento, ad opere di pietà. 3. a. Investire, con solenne cerimonia religiosa, di un alto ministero: c. sacerdote, c. vescovo; c. imperatore, re, ecc. b. fig. Rendere legittimo, convalidare: parole, locuzioni consacrate dall’uso; diritti consacrati dalla tradizione. 4. ant. Incantare con cerimonie magiche. ◆ Part. pass. consacrato, anche come agg.: l’ostia consacrata.