connettere
connèttere v. tr. [dal lat. connectĕre «congiungere, annodare», comp. di con- e nectĕre «intrecciare, legare»] (coniug. come annettere). – 1. a. Unire insieme, collegare, mettere in relazione due o più cose: c. un circuito a (o con) un generatore elettrico; c. idee, fatti. b. Come intr. pron., connettersi, essere in rapporto ideale, aver relazione: l’inchiesta giudiziaria si connette certamente con le voci corse sul suo conto. Congiungersi, collegarsi: in quel punto il sentiero si connette alla statale; nel linguaggio dell’informatica e delle telecomunicazioni, collegarsi a una rete telematica: connettersi alla banca dati, a Internet. c. Con uso assol., ragionare, fare un ragionamento: se fosse stato uno solo che connettesse così, si dovrebbe dire che aveva una testa curiosa (Manzoni); lei è ammalata, va bene. Ma se è ancora in grado di connettere, ragioni (Pratolini). Più com. l’uso con la negazione, non connettere (sottintendendo le idee o sim.), essere incapace di formare un ragionamento logico, per malattia, grave turbamento, delirio, ubriachezza, grande stanchezza e sim.: sono talmente stanco che non connetto più. 2. ant. o letter. Intrecciare, contessere: Perché nella corona io ti connetta La foglia della quercia con la spica (D’Annunzio). ◆ Part. pass. connèsso, anche come agg. e s. m. (v. la voce).