conguaglio
conguàglio s. m. [der. di conguagliare]. – 1. Operazione di pareggiamento. In partic., in contabilità e nel linguaggio economico-finanz., procedimento che tende a livellare situazioni sperequate o ad adeguare, in sede definitiva, un pagamento a un determinato criterio: finora ho riscosso soltanto degli anticipi, e alla fine dovrà essere fatto il conguaglio. Con accezioni specifiche: c. dei cambî, complesso di operazioni tendenti a equilibrare domanda e offerta di divise estere in modo da stabilizzarne il corso; c. dei dividendi, nelle società per azioni, quando, alla fine di un esercizio con reddito abbondante, le società non distribuiscono tutto l’utile, ma ne trattengono una quota da aggiungere al reddito più scarso previsto per gli esercizî successivi; c. tributario, nel caso in cui il contribuente che abbia pagato in misura provvisoria un’imposta su un reddito ancora non definitivamente accertato, ad accertamento avvenuto sia tenuto a versare un’aggiunta ovvero abbia diritto a una detrazione dall’imposta dovuta negli anni successivi. 2. Con sign. concr., la somma versata o corrisposta a conguaglio: hai riscosso il conguaglio?