congiunzione
congiunzióne s. f. [dal lat. coniunctio -onis, der. di coniungĕre «congiungere»]. – 1. a. Atto, effetto del congiungere o del congiungersi: la c. dei due eserciti; punto di c.; c. carnale, accoppiamento sessuale. b. L’essere congiunto, unione: la lingua è tanta parte dello stile, anzi ha tal c. seco, che difficilmente si può considerare l’una di queste due cose disgiunta dall’altra (Leopardi). 2. a. In matematica, nella teoria degli insiemi, operazione che associa a due sottoinsiemi A, B di un insieme I il sottoinsieme costituito dagli elementi di I che si trovano sia in A sia in B; tale sottoinsieme (così come l’operazione che lo produce) prende anche il nome di intersezione o prodotto logico. b. In logica matematica, funzione di verità binaria che risulta vera solo se il valore delle due proposizioni a cui la congiunzione si applica è vero per entrambe. 3. a. In astronomia, la posizione di due astri aventi in un dato istante la medesima longitudine rispetto a un altro astro. Nell’ambito del sistema solare, si considerano in partic. la congiunzione di un pianeta (o altro corpo del sistema) con la Terra e il Sole, quando cioè esso si trova sulla congiungente Sole-Terra; si ha c. inferiore quando il pianeta è tra il Sole e la Terra, c. superiore quando esso è al di là del Sole, e opposizione quando è al di là della Terra. b. In astrologia, aspetto planetario di fortissima influenza (maligna o benigna) nell’oroscopo. 4. In grammatica (lat. coniunctio, traduz. del gr. σύνδεσμος), parte invariabile del discorso che serve a congiungere fra loro due elementi simili di una proposizione, o due membri di un periodo. Le congiunzioni si usano distinguere, per la forma, in semplici (se constano di una sola parola: e, né, se, o, ma, anche, ecc.) e composte (eppure, neanche, sebbene, affinché); a queste si aggiungono le locuzioni congiuntive, che hanno la stessa funzione, e sono formate di più parole (appena che, dopo che, anche se, in modo da, ecc.). Rispetto alla funzione, si distinguono in: coordinative, se congiungono due elementi simili di una proposizione («il vino e l’acqua»; «né bello né buono»; «presto ma bene», ecc.), o due proposizioni della stessa specie («ho tentato ma non ci sono riuscito»), e possono ulteriormente suddividersi in copulative, aggiuntive, disgiuntive, avversative, dichiarative, conclusive (v. queste voci); subordinative, se creano un rapporto di dipendenza fra due proposizioni (per es.: «verrei se potessi»; «so che lo farai»), e si suddividono in causali, finali, temporali, concessive, consecutive, ecc., secondo il rapporto che creano.