congiungere
congiùngere (ant. congiùgnere) v. tr. [lat. coniungĕre, comp. di con- e iungĕre «unire»] (coniug. come giungere). – 1. a. Unire materialmente o spiritualmente, mettere insieme, porre in stretta relazione: c. le mani; c. le forze per un fine comune; c. idealmente due fatti; c. in matrimonio due persone, celebrarne il matrimonio; per estens., unire aggiungendo, accompagnare: Giuseppe Parini fu ... uno dei pochissimi Italiani che all’eccellenza nelle lettere congiunsero la profondità dei pensieri (Leopardi). b. Collegare due punti o luoghi: la scala congiunge la cucina con la (o alla) soffitta; il raggio congiunge il centro con un punto della circonferenza; il ponte che congiunge le due rive. 2. rifl. a. Unirsi: le forze dei due eserciti si sono congiunte; congiungersi in matrimonio, sposarsi; congiungersi carnalmente (o semplicem. congiungersi), unirsi in un rapporto sessuale; fig., congiungersi in cielo, ritrovarsi, riunirsi dopo la morte. b. Riferito a due astri, essere in congiunzione (v.). ◆ Part. pass. congiungènte, usato come agg. in geometria, riferito a ente che unisce altri: per es. a un segmento di retta che unisce due punti del piano o dello spazio (anche la congiungente, come s. f.). ◆ Part. pass. congiunto, anche come agg. e sost. (v. la voce).