confessore
confessóre s. m. [dal lat. tardo confessor -oris (der. di confiteri «confessare», part. pass. confessus), che ebbe dapprima il sign. 2, come calco del gr. ὁμολογητής, e solo in un secondo tempo il sign. 1]. – 1. Sacerdote autorizzato ad ascoltare le confessioni sacramentali dei fedeli e ad amministrare il sacramento della penitenza: il padre c.; si buttò ai piedi del c.; anche, il sacerdote al quale abitualmente una persona si confessa: consigliarsi col proprio confessore. C. della famiglia pontificia, teologo dell’ordine dei Servi di Maria che confessava la famiglia pontificia quando questa riceveva la comunione dalle mani del papa. 2. a. Negli autori cristiani e nel linguaggio liturgico (dal 4° sec. in poi), sono detti confessori, o c. della fede, c. di Cristo i santi che, in tempi di persecuzioni, avevano testimoniato la propria fede, proclamandosi cristiani, senza però subire il martirio. b. Per estens., chi sostiene e si fa campione di un ideale politico: o ultimi c. della nostra bandiera e della nostra fede, o morti d’Africa, da Dogali ad Abba Garima (Pascoli).