condurre
(ant. condùcere) v. tr. [lat. condūcĕre «condurre insieme, stipendiare, prendere in affitto», comp. di con- e dūcĕre «guidare, condurre»] (io conduco, tu conduci, ecc.; pass. rem. condussi, conducésti, ecc.; part. pass. condótto). – 1. a. Accompagnare, portare, guidare persone o animali: c. i figli a scuola; il generale ha condotto i soldati alla vittoria; condurre le pecore a bere; c. il cavallo a mano, c. il cane al parco. b. Guidare un veicolo: c. la moto, l’automobile; analogam., c. una barca, un motoscafo, un bastimento. c. Con uso assol., portare, fare giungere, riferito a vie che fanno capo a un luogo: è questo il viale che conduce in paese?; la strada per la quale siamo andati finora, conduce al fondo dell’inferno (Manzoni). In questo, e nei precedenti sign., è più spesso usato, nel linguaggio corrente, il verbo portare. 2. estens. a. C. le acque, farle andare da un luogo a un altro attraverso apposite condutture o canali. b. Riferito a opere di fortificazione o sim., che si estendono in lunghezza: c. un muro, costruirlo; c. una fossa, scavarla; c. una linea, un segmento, tracciarli; c. la perpendicolare alla base. c. Trasportare, far passare: i tubi che conducono l’acqua o il gas in casa; anche con questo senso è più frequente portare, ma è di uso tecnico nel sign. di trasmettere, riferito a mezzi che hanno la proprietà di far passare, per es., il calore o l’elettricità. 3. fig. a. Muovere, far andare verso un luogo concretamente determinato o verso un termine ideale: Rettor del cielo, io cheggio, Che la pietà che ti condusse in terra ... (Petrarca); Amor condusse noi ad una morte (Dante); anche indurre, persuadere: I fui colui che la Ghisolabella Condussi a far la voglia del Marchese (Dante). b. Ridurre in un certo stato o in una certa condizione: c. alla (o in) miseria, c. alla disperazione, c. alla morte. Anche con soggetto di cosa: l’ozio conduce al vizio; il gioco lo ha condotto alla rovina. c. C. qualcosa a termine, a compimento, terminare, compiere, finire. d. Comporre opere letterarie, musicali, artistiche, con particolare riguardo al modo con cui sono state eseguite: la commedia è condotta con molto brio; il quadro è condotto con arte perfetta. e. Dirigere un’impresa, un negozio, trattare un accordo: conduce male i suoi affari; ha condotto molto abilmente le trattative; amministrare, gestire: conduce lui l’azienda. f. C. la vita, trascorrerla, seguire un tenore di vita (determinato dall’aggettivo o da un complemento): finora ho sempre condotto una vita pacifica; ci tocca c. una vita da cani; conduceva una vita da signore. 4. ant. a. Arruolare, assoldare milizie, spec. mercenarie o di ventura. b. Assumere a stipendio (professori, medici e sim.): fondò in Ossonia lo Studio pubblico, e condusse in quello molti uomini singulari (Giambullari). c. Noleggiare; prendere in affitto un immobile, un fondo, un negozio: condusse a prezzo un cammello (Cavalca). 5. Nel linguaggio sport., avere il punteggio più alto, essere in vantaggio sull’avversario (nel gioco del calcio, del tennis, ecc.): il Milan conduce l’incontro per due reti a zero; c. la classifica; anche assol.: la Spagna conduce in Coppa Davis per un incontro a zero. È un uso metaforico che proviene dal ciclismo, dove il verbo è riferito a chi è in testa e apre la strada a uno o più compagni di squadra, o si trae dietro gli altri corridori. 6. rifl. a. ant. o raro. Recarsi, giungere: il medico si condusse a casa dell’ammalato; mi sono condotto a gran fatica fin qua. Fig., arrivare a un termine: condursi a un’età avanzata; con questi soldi spero di condurmi sino alla fine del mese; o ridursi: guarda a che punto s’è condotto per la sua pigrizia; se continua così, si condurrà a chiedere l’elemosina. Anche indursi, risolversi: Non sanza tema a dicer mi conduco (Dante). b. Comportarsi, contenersi (meno pop. di portarsi): condursi bene, male; si è condotto da vero gentiluomo. ◆ Part. pres. conducènte, anche come sost. (v. la voce). ◆ Part. pass. condótto, anche come agg., con accezioni partic. (v. condotto1).