condonite
s. f. (iron.) Propensione parossistica a concedere condoni per risanare il debito pubblico. ◆ nel mirino del capo dell’opposizione [Francesco Rutelli] c’è anche la «condonite» del governo Berlusconi, che alimenta le aspettative di sanatorie e provoca un calo del gettito fiscale. «Un casino che non finisce mai - dice Rutelli - che non dà certezze alle imprese e non dà sicurezza ai cittadini». (Messaggero, 7 settembre 2002, p. 6, Primo piano) • E se per adesso la «condonite» manifestata da molti deputati della maggioranza sembra condannata a non ricevere un «sì» del governo, si ritiene che sarà la seconda lettura al Senato a vedere l’introduzione di una o più sanatorie. (Roberto Giovannini, Stampa, 26 ottobre 2002, p. 6, Economia) • Più innovazione e più equità, sono le due parole-chiave della ricetta che il presidente della Margherita [Francesco Rutelli] spiega nel dibattito con l’ex ministro del Tesoro [Piero] Barucci, e poi dettaglia e specifica punto per punto -- dalle liberalizzazioni alla fine della «condonite» berlusconiana, dal cuneo fiscale al welfare familiare e la riduzione delle tasse sul lavoro -- l’Italia immaginata dal centrosinistra. (Umberto Rosso, Repubblica, 6 settembre 2005, p. 8).
Derivato dal s. m. condono con l’aggiunta del suffisso -ite.