condannare
v. tr. (ant. condennare) [lat. condemnare, comp. di con- e damnare «condannare», rifatto secondo il verbo semplice; nel sign. 4, sull’esempio del fr. condamner]. – 1. a. Dichiarare colpevole, imponendo la pena o la sanzione corrispondente al genere e alla gravità della colpa: c. per furto, per omicidio, per truffa; fu condannato a dieci anni di reclusione; c. a morte, all’esilio, a un’ammenda. Con riferimento al processo civile, ingiungere a una delle parti di eseguire una prestazione a favore dell’altra: c. a pagare le spese processuali, c. al risarcimento dei danni, all’esecuzione di un contratto, al rilascio di un immobile. Ormai disus. le locuz.: c. nella persona (cioè alla reclusione o ad altra pena materiale, sempre con la privazione della libertà personale); c. negli averi o nei beni (infliggendo una multa o sim.); c. nel capo e c. del capo, cioè a morte. Il sign. fondamentale del verbo, che è quello di infliggere una pena e obbligare a scontarla, non presuppone necessariamente una sentenza del giudice e una sanzione di natura giuridica; può presupporre la colpa, anche d’altra natura, non lesiva cioè di un diritto (i golosi, gli iracondi, i lussuriosi sono condannati all’inferno), ma la colpa può anche mancare, e la condanna può colpire un innocente, senza processo, quando chi la pronuncia non ha la veste legale per farlo (essere condannato a morte da una banda di insorti, da un gruppo di ribelli, da un commando di terroristi). b. Essere causa di una condanna: Tal colpa a tal martiro lui condanna (Dante). c. fig. Rivelare colpevole: la sua confessione, il suo silenzio, lo ha condannato. 2. estens. a. Costringere, obbligare (a una fatica, a una condizione penosa o molesta e sim.): la sorte lo ha condannato a vivere nella miseria e nell’ignoranza; ha una paralisi che lo condanna all’immobilità; sarà condannato a passare tutta la sua vita su una sedia a rotelle. b. Dichiarare inguaribile: i medici lo hanno ormai condannato. 3. a. Disapprovare, biasimare, riprovare: non c’è persona onesta che non condanni il suo operato; è un’azione da c.; la tua stessa coscienza ti condanna. b. Riferito alla Chiesa, dichiarare falsa una dottrina, un’opinione, uno scritto, in quanto non conforme alle sue dottrine e ai suoi dogmi. 4. fig. Nell’edilizia, c. un uscio, una finestra, chiuderli definitivamente, sopprimerli; c. un edificio, destinarlo a essere demolito. 5. rifl. Mettersi, ritrovarsi per propria colpa in una condizione, in una situazione estremamente negativa: condannarsi alla sconfitta, all’insuccesso, alla miseria. ◆ Part. pass. condannato, anche come sost. (v. la voce).