concordare
v. intr. e tr. [dal lat. concordare «essere concorde», der. di concors -ordis «concorde»] (io concòrdo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Essere o trovarsi d’accordo: il mio carattere non concorda col tuo; le nostre opinioni concordano; le testimonianze concordavano; tutti concordano nel riconoscere la sua superiorità. Ormai ant. l’uso con la particella pron., sia con questo stesso sign.: e questo si concorda al precedente detto (Cavalca); sia in quello, più raro e poet., di avvenire insieme, essere simultaneo: come batter d’occhi si concorda (Dante). 2. tr. a. Stabilire di comune accordo: c. il prezzo; alle condizioni concordate; fu concordata una breve tregua; s’era concordato di partire insieme; concordarono che si sarebbero incontrati all’una. b. Nei rapporti tra amministrazione finanziaria e contribuente, porre fine a una controversia in materia di accertamento di redditi mediante concordato. c. Mettere d’accordo, accordare: c. le azioni con i principî accettati. 3. In sintassi, accordare le varie parti della proposizione secondo le relazioni di numero, genere, caso, persona: c. l’aggettivo col nome; il predicato è concordato col soggetto più vicino; come intr., essere accordato: l’attributo concorda con il sostantivo in numero e genere, e in latino anche nel caso. ◆ Part. pres. concordante, anche come agg., che concorda, che presenta concordanza. In geologia, serie continua concordante, la serie di strati (detti omoconcordanti) che non presenta interruzione nella sedimentazione; serie concordante lacunosa, quella con lacune stratigrafiche. ◆ Part. pass. concordato, anche come s. m. con accezioni partic. (v. la voce).