concione
concióne s. f. [dal lat. contio -onis, da un anteriore co(n)ventio «riunione», der. di convenire «riunirsi»], letter. – 1. ant. Pubblica adunanza, assemblea per trattare di cose dello stato (con questo sign. il termine è usato solo in riferimenti storici): fu convocata una c.; chiamò il popolo a c. (Machiavelli). 2. Discorso solenne fatto in pubblico, arringa (nell’uso moderno ha spesso valore iron. o spreg.): non è con enfatiche c. che si provvede ai bisogni del popolo; il direttore ci ha tenuto un’interminabile concione. 3. Anticamente, il termine (lat. contio, o concio) fu usato per indicare la riunione del popolo romano, su convocazione di un magistrato o di un sacerdote, con lo scopo, spec. in età repubblicana, di ascoltare le dichiarazioni del magistrato convocante; passò poi a indicare la sede della propaganda elettorale e, nel medioevo, fu uno dei nomi coi quali veniva chiamato, nei comuni italiani, il parlamento.