concio1
cóncio1 agg. e s. m. [part. pass. di conciare senza suffisso] (pl. f. -ce). – 1. agg. a. non com. Conciato, nelle varie accezioni del verbo: pelli conce; vedete com’è concio! butta sangue da tutte le parti (Manzoni); anche (region.) con valore verbale: guarda come ti sei concio. b. ant. Detto di cibo, preparato o cucinato in una determinata maniera: venne ... alquanto di cinghiaro, concio secondo il costume della mia patria in brodo lardiero (T. Tasso). 2. agg. e s. m. Pietra concia, e più spesso assol. concio s. m., blocco di pietra facente parte di una struttura muraria e a tal fine lavorato in modo da assumere forme definite e più o meno regolari (secondo le diverse funzioni architettoniche, il concio si chiama cuneo negli archi, tamburo o rocchio nelle colonne, bozza o bugna nei paramenti a conci sporgenti variamente lavorati sulla faccia a vista, ecc.). Per estens. sono chiamati conci anche i monoliti in cui sono suddivisi i grandi getti di calcestruzzo.