concentrazione
concentrazióne s. f. [der. di concentrare]. – 1. a. L’azione di radunare, di far affluire o convergere in un punto o in una zona ristretta più persone o più cose o elementi della stessa natura, allo scopo di riunire ciò che prima era disperso o diffuso, o per ottenere un determinato effetto: c. di forze, di mezzi; c. dei tiri d’artiglieria su una fortezza; c. dei raggi solari, mediante opportune apparecchiature (per es., per la produzione di energia solare); in alcuni di questi esempî, si alterna con concentramento. Anche il risultato, l’insieme delle cose o persone fatte convergere o riunite insieme: si notavano in varie zone dei confini forti c. di truppe; costituire una c. di partiti, di forze politiche. b. In usi fig., l’operazione di dirigere o far convergere su un unico oggetto (astratto), verso un unico scopo: la c. delle proprie forze; l’obiettivo non potrà essere raggiunto se non attraverso la massima c. degli sforzi comuni. In partic., c. della mente o c. mentale, l’atto di concentrarsi, l’attività di fissare con intensità il pensiero su un oggetto; anche assol.: essere incapace di concentrazione. 2. Con varie accezioni nel linguaggio scient.: a. In chimica, quantità relativa di un soluto in una soluzione o di un componente in una miscela (analogam., in medicina, indica il contenuto di determinate sostanze, o cellule, nel sangue e in altri liquidi organici, in quantità normale o patologica, rilevabile con le analisi chimiche e cliniche; così, per es., la glicemia è la concentrazione, cioè il contenuto di glicosio nel sangue in condizioni normali, e le sue variazioni in più o in meno danno rispettivam. luogo a iperglicemia e a ipoglicemia). La concentrazione si suole esprimere in unità di massa (grammi, ecc.) o di volume (cm3, litri, ecc.) di sostanza per unità di massa o di volume della miscela, oppure in percentuale (in massa o in volume). Anche, l’operazione o il complesso di operazioni con le quali si aumenta il tenore di una determinata sostanza in una soluzione o miscela (liquida, solida o gassosa) che la contenga (generalm. mediante evaporazione del solvente, cristallizazione o congelamento del componente utile o di quello da eliminare, estrazione del componente utile con un solvente non miscibile con la soluzione, adsorbimento di uno dei componenti da parte di un prodotto adatto). b. In mineralogia, sinon. di arricchimento. c. In fisica, sinon. di densità particellare; c. elettronica, il numero di elettroni per unità di volume. d. In medicina, prova di c., prova clinica rivolta a valutare la capacità del rene di adempiere alla funzione di emuntorio anche in condizioni di apporto idrico molto ridotto. 3. In telefonia, nei computi relativi a questioni di traffico, l’inverso del rapporto tra il traffico che si verifica nelle 24 ore e quello che si verifica nell’ora di massimo traffico. 4. a. In economia, c. economica, il modo con cui, nei varî settori della vita economica, si distribuiscono il reddito o la ricchezza, ossia il rapporto tra il reddito o la ricchezza complessivi e il numero delle persone tra le quali essi sono distribuiti; c. industriale, come aspetto particolare della concentrazione economica, e quindi in senso relativo, la misura in cui un settore industriale è controllato da un certo numero di imprese (una o più); con altro senso, il processo per cui, in un determinato settore produttivo, una quota rilevante della produzione (e quindi anche dei fattori produttivi impiegati e della mano d’opera occupata) è concentrata in un numero limitato di imprese. b. Analogam., in statistica, con riferimento a un fenomeno o carattere non ugualmente distribuito (reddito, ricchezza, proprietà terriera, ecc.), l’addensamento in pochi casi dell’ammontare complessivo; è misurabile mediante un indice di concentrazione.