compressione
compressióne s. f. [dal lat. compressio -onis, der. di compressus, part. pass. di comprimĕre «comprimere»]. – 1. L’azione di comprimere e l’effetto, cioè l’esser compresso: esercitare una c. su un corpo; c. dell’aria, di un gas; pompa di c. (o compressore), apparecchio per comprimere liquidi e gas. Con accezioni specifiche: a. In medicina: c. cerebrale, sindrome provocata da cause morbose varie che si sviluppano nella cavità cranica, riducendone lo spazio e esercitando una pressione sul cervello in zona più o meno circoscritta (avvallamenti traumatici delle ossa craniche, raccolte emorragiche o infiammatorie, idrocefalo, meningiti, tumori); c. midollare, sindrome irritativa o paretica del midollo spinale prodotta da varie cause circoscritte (traumi, infiammazioni, tumori delle radici nervose, delle meningi o delle vertebre). b. In fisica e in genere nella tecnica, un corpo si dice soggetto a c. (anche a pressione) se è sottoposto a forze le quali tendano a provocarne lo schiacciamento, accompagnato da una sua diminuzione di volume, rilevante negli aeriformi, minima nei solidi e nei liquidi. Nei motori a combustione interna, fase di c., la fase del loro ciclo di funzionamento in cui lo stantuffo comprime nel cilindro aria miscelata con il carburante; grado o rapporto volumetrico di c., rapporto tra i volumi della camera del cilindro con lo stantuffo rispettivamente al punto morto inferiore e superiore. 2. In elettronica e nelle telecomunicazioni, c. del segnale (in partic., di suoni e di immagini nel caso di segnali acustici e visivi), procedimento abituale usato nella registrazione dei suoni e nella tecnica telefonica, in virtù del quale i segnali vengono tanto più attenuati quanto più sono ampî; «comprimendo» il campo di variabilità dell’ampiezza dei segnali si rende più facile la trasmissione o una successiva amplificazione dei segnali stessi. 3. In informatica, c. dei dati, riduzione dello spazio necessario per l’archiviazione di informazioni di vario genere (testi, immagini, filmati, ecc.) nella memoria centrale di un computer o in quelle ausiliarie, attuata mediante appositi programmi (detti per questo, assolutam., compressori).