complimento2
compliménto2 s. m. [dallo spagn. cumplimiento, der. di cumplir «compiere (i proprî doveri verso qualcuno)»]. – 1. a. Atto o espressione di riverenza, di ossequio, spesso soltanto esteriore e per buona creanza, talvolta manieroso, affettato o addirittura insincero: fare, improvvisare un c.; rivolgere dei c. a una signora; accogliere con molti c.; un c. freddo, misurato; fece i più sviscerati c. all’innominato (Manzoni); fare, dire una cosa per complimento, per un atto di doverosa e formale cortesia; esser pieno di complimenti; salutando: i miei c.! (o assol. complimenti!); presenti i miei c. alla signora! Per antifrasi, frase offensiva o poco gentile: un bel c.!; grazie del c.! E a proposito di cosa sgradita, di danno subito e sim.: non è stato certo un complimento. b. Espressione di compiacimento; usato solo al plur., felicitazioni, rallegramenti: te la sei cavata benissimo, ti faccio tanti c.; anche ellitticamente: i miei c.!, tanti c.!; talora iron.: hai combinato un bel pasticcio, complimenti! 2. Con uso estens., al plur., preamboli, cerimonie: lasciamo da parte i c.; bando ai c.!; non c’è tempo di far complimenti, non c’è tempo da perdere; quindi, senza complimenti, senza tanti c., con franchezza, senza riguardi: senza c., gli dissi chiaramente ciò che pensavo di lui; o in modo brusco, violento: senza tanti c., lo cacciò di casa; analogam., non fare complimenti, dire o fare con tutta franchezza: se debbo dire una cosa, non faccio complimenti. In altri casi, far complimenti, mostrare ritegno, soggezione nell’accettare qualcosa: non fate c. e restate pure a cena con noi. ◆ Dim. complimentino; vezz. o spreg. complimentùccio; pegg. complimentàccio.