complementare
agg. [der. di complemento, sull’esempio del fr. complémentaire]. – 1. a. Che serve di complemento, cioè di completamento, di integrazione: disposizioni c. di una legge; corsi c. di lingue straniere; giorni c., i 5 giorni (6 negli anni bisestili) che, nel calendario della rivoluzione francese, servivano a completamento dell’anno, diviso in 12 mesi di 30 giorni ciascuno. b. Con valore reciproco, di cose che si completano a vicenda: scritti fra loro c. (o più semplicem. scritti complementari); personaggi c., in un’opera narrativa o drammatica. Colori c., v. colore, n. 1 a. c. Scuole c. (o semplicem. le complementari, come s. f. pl), scuole femminili triennali, preparatorie alla scuola normale, istituite nel 1896 e soppresse dalla riforma del 1923 che creò la scuola c. triennale come scuola post-elementare di cultura generale, indifferenziata, per le piccole professioni, trasformata più tardi in scuola secondaria di avviamento professionale, a sua volta soppressa nel 1965. 2. a. In grammatica, proposizioni c., v. completivo, n. 2. b. In fonologia, distribuzione c., quella di due o più tipi fonici «allofoni» che non si possono mai trovare nella stessa sede, dinanzi agli stessi fonemi; tali sono, per es., in italiano, n velare e n dentale che compaiono il primo sempre e solo dinanzi a fonema velare, il secondo dinanzi a ogni altro tipo di fonema. 3. a. In matematica, dato un insieme e un suo sottoinsieme, si dice complementare l’insieme formato dagli elementi dell’insieme di partenza che non appartengono al sottoinsieme; per es., nell’insieme degli interi naturali, il c. del sottoinsieme dei numeri pari è l’insieme dei numeri dispari. b. In geometria, angoli c., due o più angoli la cui somma è un angolo retto (cioè 90°). 4. In economia, si dice c. un bene che presta il servizio di cui è capace, o lo presta in modo migliore, soltanto se impiegato insieme ad altro o ad altri determinati beni. 5. In finanza, imposta c. (e più spesso la complementare, come s. f.), imposta personale, progressiva, sul reddito globale delle persone fisiche (introdotta in Italia nel 1923 e abolita nel 1974). 6. In immunologia, inerente al complemento: potere c., la proprietà, conferita al siero fresco del sangue dal complemento, di consentire l’unione tra un antigene e il rispettivo anticorpo nelle reazioni immunitarie, e che scompare dopo tale unione; sistema c., il complesso dei componenti proteici (11 o più) del complemento, contraddistinti con simboli a numerazione progressiva: C1, C2, C3, ... C11. ◆ Avv. complementarménte, in modo complementare.