compito
cómpito s. m. [dal lat. tardo compŭtus: v. computo]. – 1. a. Parte di lavoro che si assegna ad altri o che qualcuno prefigge a sé stesso di fare: questo è il tuo c. per oggi; il mio c. è finito. In partic., il lavoro scritto (più raram. quello orale) assegnato agli studenti per casa, o la prova scritta che si fa in classe: c. in classe, c. per casa; c. d’italiano, di matematica; dare, assegnare, far fare, dettare un c.; fare, finire il c.; ritirare, correggere i compiti. b. estens. Ciò che spetta di fare in relazione al proprio ufficio: è c. del preside sorvegliare il buon andamento della scuola; e in genere, è c. mio, tuo, ecc., spetta a me, a te, ecc.; meno bene come sinon. di dovere, cioè obbligo civico o morale: assolvere coscienziosamente il proprio c.; è c. di ogni cittadino contribuire a mantenere pulita la propria città. 2. ant. Conto, computo; tuttora vivo con questo sign. nella locuz. avv. tosc. a compito, misuratamente: dà a c. perfino il pane; parlare a c., stando attenti a quel che si dice. ◆ Dim. compitino; spreg. compitùccio; pegg. compitàccio.