comparire
v. intr. [lat. comparēre, con mutamento di coniug.] (io comparisco o compàio, tu comparisci o compari, ecc.; pass. rem. comparvi, comparìi o comparsi; part. pass. comparso, raro comparito; aus. essere). – 1. a. Mostrarsi, presentarsi all’improvviso (in questo senso, pass. rem. solo comparvi): c. in sogno, in visione (più com. apparire); a un tratto se lo vide c. davanti; in altri casi, presentarsi, farsi vedere: da due giorni non compare in pubblico; non ha più il coraggio di c. in società; non mi comparire più davanti!, a chi ne ha combinata una grossa o ha provocato la nostra ira e sim.; finalmente è comparso il sole; sono comparse le prime rondini. b. Nel linguaggio giur. (in questo caso, pass. rem. solo comparsi), presentarsi all’autorità giudiziaria: c. in tribunale; c. davanti al giudice; fu citato a c. per il 3 dicembre; c. come imputato, come teste. 2. a. Rivelarsi in reale o falsa apparenza, avere l’aspetto di: c. un galantuomo, un maleducato; i poveri ci vuole poco a farli comparir birboni (Manzoni); vuol c. più bravo di quello che è; vorrebbe c. gran signore. b. Farsi conoscere, manifestarsi: paga tutto lui ma non vuol c.; ha preferito che il suo gesto rimanesse anonimo per non comparire. c. Far bella mostra di sé, far figura (in questo senso, pres. solo comparisco, pass. rem. comparìi): ha gran voglia di c.; farebbe qualsiasi cosa pur di comparire. 3. Di oggetti, far figura, rivelare il proprio valore: indosso a lei, qualsiasi abito comparisce; più spesso in frasi negative: è un gioiello assai costoso ma non comparisce; e con accezione più generica: la pietra che ha da spezzare è troppo forte, e il lavoro non gli comparisce (Fucini). ◆ Part. pres. comparènte, anche come sost. (v. la voce).