commentare
(ant. comentare) v. tr. [dal lat. commentari «avere nello spirito, riflettere», poi «commentare», der. di mens mentis «mente, memoria», col pref. con-] (io comménto, ecc.). – 1. Illustrare con commenti, annotare, chiarire: c. un testo, un autore, un passo, una terzina; c. l’Eneide, c. Dante. In usi fig., letter., riferito a gesti, atteggiamenti: parlava, e la sua voce era chiara e squillante, commentata dal sorriso (Pratolini). 2. Interpretare, esprimere osservazioni, giudizî su qualche cosa: c. un fatto, le parole di qualcuno; c. benevolmente, con malignità; chi comenta questo suo assalto in un modo, e chi in un altro (Machiavelli); il suo comportamento è stato molto commentato, se n’è parlato molto (e per lo più s’intende con giudizî contrastanti, o con biasimo). ◆ Part. pass. commentato, anche come agg.: edizione commentata, fornita di commento, corredata di note esplicative, filologiche o critiche.