combinazione
combinazióne s. f. [dal lat. tardo combinatio -onis, der. di combinare (v. combinare); nel sign. 7, dall’ingl. combination, attraverso il fr. combinaison]. – 1. a. L’operazione e il risultato del combinare o del combinarsi; ciascuno dei varî possibili modi con cui si possono unire o trovare insieme uniti due o più elementi analoghi: ci sono infinite c. di colori, di suoni, di numeri; una vantaggiosa c. di carte (per es., nel poker, nel ramino); nel gioco dei dadi, il 7 sì può formare con tre c. diverse (4 e 3; 5 e 2; 6 e 1); serratura a c. (o semplicem. combinazione), nelle casseforti, v. serratura. b. Con sign. più specifico, in matematica, nel calcolo combinatorio, c. semplici di classe k di n elementi, i gruppi formati da un numero k di elementi distinti che si possono estrarre da n elementi dati, senza tener conto dell’ordine in cui gli elementi compaiono nel gruppo; se si ammette che ogni elemento possa comparire più di una volta in ciascun gruppo, si hanno le c. con ripetizione. 2. In chimica, unione di due o più elementi che si effettua, secondo rapporti prestabiliti enunciati in determinate leggi, per formare un composto avente proprietà, sia fisiche sia chimiche, diverse da quelle dei componenti (i quali non sono più fra loro meccanicamente separabili, a differenza di quanto si ha nei miscugli): l’idrogeno, in c. con l’ossigeno, forma l’acqua. 3. Nella critica testuale, operazione filologica per cui da due varianti erronee si ricava la lezione dell’archetipo (è spesso usata la corrispondente forma lat. combinatio). 4. In economia, c. produttiva, il rapporto secondo cui si combinano i varî fattori di produzione per realizzare un determinato prodotto (e, più specificamente, il complesso dei singoli coefficienti di produzione necessarî per ottenere una unità di prodotto). 5. In biologia, c. genetica, il corredo presente nei varî figli di una stessa coppia, che sono diversi l’uno dall’altro in quanto i gameti prodotti dai due genitori, per effetto dell’assortimento dei cromosomi e del crossing-over in meiosi, non sono mai uguali uno all’altro. 6. a. Coincidenza fortuita di fatti, circostanza imprevista e per lo più favorevole: guarda che c.!; m’è capitata una bella c.; è stata proprio una c. che l’abbia trovato ancora in casa; per combinazione, per caso: me ne sono accorto per c., per pura combinazione. b. Per estens., non com., oggetto messo in vendita o affare proposto a un prezzo eccezionalmente vantaggioso: le consiglio questa vettura usata: ha fatto solo 10.000 km ed è una c.; è un mercatino in cui si trovano molte c.; è una villetta con giardino, che non dà proprio sul mare ma, per il prezzo, sarebbe una vera combinazione. 7. a. Sottoveste entrata a far parte dell’abbigliamento femminile alla fine del sec. 19°, così chiamata in quanto sostituiva il due pezzi, copribusto e gonna, precedentemente in uso. b. Tuta con chiusura lampo usata dagli aviatori (c. di volo), operai, ecc.; in partic., tuta per astronauti, composta di due o più «vesti», sovrapposte, confezionate con materiali speciali atti ad assicurare, anche mediante particolari dispositivi, una pressione e una temperatura fisiologicamente sopportabili, e una certa protezione contro micrometeoriti. 8. In araldica, pezza o figura risultante dall’unione di due pezze o figure. 9. Poco com. con altri sign. del verbo, per es. con quello di concludere (c. di un affare e sim.); e ormai raro per coincidenza ferroviaria (o di altri mezzi di trasporto): ho perso la c. per Napoli.