colombina1
colombina1 s. f. [dim. di colomba1]. – 1. a. Piccola o giovane colomba; o anche, come espressione vezz., colomba in genere. b. fig. Ragazza o giovane donna candida, ingenua, o che ostenti innocenza e candore soltanto apparenti (cfr. colombella). c. Di qui, prob., il nome di Colombina, nota figura della servetta nella Commedia dell’arte e nel teatro goldoniano, figurina agile e svelta, scaltra e civetta, impertinente e chiacchierina, di solito amante o moglie di Arlecchino. 2. Razzo (la cui forma ricorda vagamente una colomba), che, scorrendo lungo una corda orizzontale, va a incendiare fuochi artificiali; in partic., a Firenze, il razzo che, la mattina della domenica di Pasqua (dopo la riforma liturgica del 1955, prima della quale la cerimonia avveniva la mattina del sabato santo) scorre lungo una corda dall’altare maggiore al carro preparato davanti alla porta del duomo stesso, e gli dà fuoco (scoppio del Carro), tornando poi al punto di partenza. 3. Specie di focaccia dolce, di forma simile a quella di una colomba (o anche d’altre forme), talvolta con un uovo sodo nel mezzo, che si regala ai ragazzi per Pasqua. 4. Piccola preparazione a base di semolino, sul tipo delle tartelette, per antipasti caldi. 5. Nome pop. di monete raffiguranti una colomba, o da esse derivate; per es., il grosso d’argento da 5 soldi fatto coniare da Galeazzo Sforza, duca di Milano; il grosso da 3 soldi di Luigi XII re di Francia e duca di Milano, e quello di Massimiliano Sforza; il grosso da 3 soldi di Reggio nell’Emilia. A Modena furono chiamate colombine le muraiole da 2 soldi di Ercole II con l’aquila estense, scambiata per una colomba.