collegare
v. tr. [dal lat. colligare, comp. di con- e ligare «legare»] (io collégo, tu colléghi, ecc.). – 1. a. Unire, congiungere, stabilire un legame o una comunicazione fra due o più parti: c. gli organi di un motore; c. la costa con il retroterra; zona periferica ben collegata con il centro della città; c. la stampante al computer. b. fig. Connettere, coordinare: c. le frasi di un discorso; non riuscivo a c. le idee; mettere in relazione: c. due fatti apparentemente diversi. 2. rifl. a. Unirsi, stringersi in lega, accordarsi insieme: la felicità non si collega con la sventura (Foscolo); collegarsi per uno scopo, per un’azione comune; si sono collegati contro di me. b. Mettersi in comunicazione, spec. telefonica o radiofonica: ci colleghiamo con New York; connettersi a una rete telematica: c. a Internet. 3. intr. Concordare, formare un tutto unico ben connesso: le mie opinioni non collegano (o non si collegano) con le sue; lo svolgimento non collega bene con la premessa. ◆ Part. pass. collegato, anche agg. e s. m., con il senso partic. di alleato, confederato: forze, potenze collegate; liste elettorali collegate; avendo i Perugini e loro collegati presa grande baldanza (G. Villani).