collegamento
collegaménto s. m. [der. di collegare]. – 1. a. Atto, effetto del collegare o del collegarsi, e il mezzo con cui si collega: c. ferroviario, aereo fra due città; c. marittimo tra Genova e Buenos Aires; c. telefonico, telegrafico; c. radio; stabilire un c. fra due zone, creando mezzi di comunicazione fra l’una e l’altra; mettersi in c. con qualcuno, comunicare con esso o anche prendere accordi e sim. Nel linguaggio milit., contatto continuativo fra i varî reparti militari e anche i mezzi che assicurano questo contatto: c. fra i reparti combattenti e le retrovie; assicurare il c. tra due unità; ufficiali di c., ufficiali che esercitano funzione di coordinamento tra forze armate, reparti, servizî o tra i comandi appartenenti a eserciti di nazioni alleate. Con determinazioni partic.: c. elettorale, quello ammesso nelle elezioni fra liste di partiti diversi, che ha per effetto la somma dei voti; criterî di c., in diritto internazionale privato, quelli secondo cui si stabilisce l’applicazione della legge di uno stato o di un altro a una determinata fattispecie; c. di negozî giuridici, rapporto fra più negozî giuridici, nel senso che l’esistenza o l’esecuzione dell’uno esercita un’influenza sulla formazione o sull’esecuzione dell’altro o degli altri (può essere necessario, se deriva dalla legge, volontario, se dipende dalla volontà delle parti). b. fig. Connessione, relazione: trovare, istituire un c. tra due fatti. 2. Nella tecnologia, unione, congiunzione: c. di strutture in legno, mediante cunei, linguette di legno, chiodi, viti, legature, incollaggio; c. di strutture metalliche, mediante giunti, saldatura, chiodatura, bullonatura; in elettrotecnica, idraulica, acustica, c. in serie, c. in parallelo (v. serie, parallelo). 3. In topografia, determinazione delle coordinate geografiche e della direzione del meridiano di un punto della superficie terrestre, quando siano noti gli analoghi elementi per un altro punto.