collazione
collazióne s. f. [dal lat. collatio -onis «conferimento, confronto», der. di collatus, part. pass. di conferre «portare insieme, confrontare»]. – 1. a. ant. Confronto, in genere. b. Confronto di una o più copie (manoscritte, dattiloscritte o stampate) di uno stesso testo con l’originale, o anche tra loro, per verificarne l’esatta corrispondenza: fare la c. del dattiloscritto con il testo manoscritto, o delle bozze di stampa con l’originale inviato in tipografia; c. di copie di atti pubblici. In partic., fase della critica testuale consistente nel confronto dei varî manoscritti o edizioni in cui è conservata un’opera antica, per rilevarne le corrispondenze e le varianti (con questo sign., è spesso usata la forma lat. collatio): fare un’attenta c. dei manoscritti delle «Cronache» dei Villani; indicare le varianti rilevate nella c. del codice Monacense 22 col Parigino 4527. Anche, confronto fra redazioni diverse di un testo successivamente rielaborato: la c. delle tre redazioni dell’«Orlando Furioso»; la c. dei «Promessi Sposi» del 1827 con quelli del 1840. 2. ant. Colloquio, conversazione. 3. a. Conferimento, spec. di beneficio ecclesiastico o di ordini sacri. b. Contribuzione, e quindi anche tassa, nella locuz. storica c. lustrale (lat. tardo lustralis collatio), sinon. di crisargiro. 4. Nel diritto successorio, obbligo che ha ciascun figlio o altro discendente, legittimo o naturale, che concorre alla successione, sia pure con beneficio d’inventario, insieme con i fratelli o con le sorelle e con i loro discendenti, di conferire ai coeredi tutto ciò che ha ricevuto dal donatore per donazione, direttamente o indirettamente, eccettuato il caso che il donante o il testatore abbia altrimenti disposto. 5. Nella storia del diritto, si è dato il nome di collazione o, nella forma lat., collatio (propriam. «raccolta», con riferimento al sign. originario di conferre «portare insieme» e forse anche per influsso di collectio), a ciascuno dei nove gruppi nei quali la scuola dei glossatori ripartì le 97 Novelle incluse nella riduzione dell’Autentico contenuta nel Corpus iuris civilis; le citazioni si facevano indicando la collazione (coll.) e il titolo (tit.) delle singole Novelle.