collassologia
s. f. Corrente di pensiero che studia i rischi di un possibile crollo della civiltà industriale e del suo impatto sulla società. ♦ La nostra fortuna è che Cochet finora non ci ha mai preso. Come quando in Pétrole apocalypse (Fayard) annunciò la fine degli idrocarburi. Nel 2015, in un saggio scritto con Pablo Servigne e Raphaël Stevens, Cochet ha inaugurato la “collassologia”, secondo cui la fine della nostra civiltà non può essere evitata a causa del riscaldamento globale, dell’esaurimento delle risorse naturali e della sovrappopolazione. (Giulio Meotti, Foglio.it, 1° ottobre 2019) • Sono conosciuti come alcuni degli esponenti principali della «collassologia», e ora hanno sfornato pure quello che nell’introduzione loro stessi definiscono un «trattato di collassosofia». In Un’altra fine del mondo è possibile (Treccani, pp. 245, euro 23), lo scrittore Pablo Servigne, lo specialista di resilienza dei sistemi socio-ecologici Raphaël Stevens, e l’ingegnere agronomo (e consulente dell’Institut Royal des sciences naturelles de Belgique) Gauthier Chapelle analizzano, ricorrendo a varie fonti e suggestioni culturali, i contesti del «post». Ovvero dopo la catastrofe, quella della civiltà termoindustriale che, secondo gli autori, si starebbe già consumando. E certamente fa un certo effetto leggere questo libro nei giorni di una crisi profondissima come quella generata dal coronavirus Covid-19, che sta mettendo a soqquadro l’economia (e, in particolare, quella italiana). Un testo radicalmente anti-industrialista, che nasce anche dall’ispirazione anarchica dei suoi autori, e che si ripromette pure di preparare le persone a convivere con le conseguenze del collasso del nostro modello produttivo. (Massimiliano Panarari, Stampa.it, 22 aprile 2020, TuttoGreen) • Questo è uno dei tanti temi trattati in Un’altra fine del mondo è possibile, vivere il collasso (e non solo sopravvivere) di Pablo Servigne, Gauthier Chapelle e Raphaël Stevens (pp. 245, euro 23, traduzione di Sandra Bertolini) pubblicato nella collana Visioni di Treccani (un insieme di titoli che insistono in modo originale «intorno» al tema dell’Antropocene). In realtà, gli autori utilizzano l’esempio dei medici per parlare di catastrofi riferite soprattutto alla questione climatica (il libro è stato scritto prima dello scoppio della pandemia). Ma la sua straordinarietà, oltre a essere il primo esaustivo volume che riassume e mette insieme le tante teorie sul collasso del nostro mondo, è la seguente: se si sostituisce «collasso climatico» a «pandemia» il volume regge ugualmente, perché concentrato su tutte le teorie che costituiscono una disciplina dal fascino micidiale: la collassologia. Come si gestisce un collasso? Come lo si comunica? Come ci si difende? (Simone Pieranni, Manifesto.it, 8 maggio 2020, Cultura).
Derivato dal s. m. collasso con l’aggiunta del confisso -(o)logia.
Collassologia ricalca il fr. collapsologie, termine creato da Pablo Servigne e Raphaël Stevens, autori del saggio Comment tout peut s'effondrer: petit manuel de collapsologie à l'usage des générations présentes (Seuil, 2015). Collapsologie è formato a partire dall'ingl. collapse ‘collasso’ (fr. effondrement).