collaborazione
collaborazióne s. f. [der. di collaborare]. – 1. a. Il fatto di collaborare, cioè di partecipare insieme con altri a un lavoro, a una produzione; l’opera di chi collabora, e il risultato di tale opera: assidua, frequente c.; c. intelligente, saggia, modesta; c. a (o in) un giornale; c. firmata, anonima; c. saltuaria, occasionale; prestare la propria c.; c. bene, male retribuita; spese di c.; contratto di collaborazione. b. Nel diritto del lavoro, obbligo che ha il prestatore di lavoro subordinato di prestare la propria attività manuale o intellettuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore; o, con visione bilaterale, l’unione degli sforzi delle due parti del rapporto di lavoro per il raggiungimento di un fine produttivo comune. Non collaborazione: forma di ostruzionismo, consistente nell’esatto adempimento della normale prestazione di lavoro ma senza alcun impegno personale e con esclusione di qualsiasi prestazione che esorbiti dal compito affidato al lavoratore; è ritenuta dai più una forma illecita di lotta sindacale, da altri giudicata pienamente lecita. c. Sempre nel diritto del lavoro, il termine è usato anche in senso stretto, per indicare la diretta partecipazione all’organizzazione dell’impresa da parte dell’impiegato, che ha in ciò un elemento distintivo dall’operaio. Con altro senso ancora, indica la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende per mezzo dei consigli di gestione. 2. Partecipazione alla maggioranza governativa da parte di un gruppo tradizionalmente all’opposizione. 3. Partecipazione attiva di cittadini di una nazione occupata in appoggio all’autorità d’occupazione. 4. Nel linguaggio polit., c. triangolare, politica internazionale mirante a rendere più efficiente l’impiego, sul piano mondiale, dei tre fattori della produzione (terra, capitale e lavoro) mediante accordi tra i varî paesi aventi eccedenza o deficienza dell’uno o dell’altro.