collaborare
v. intr. [dal lat. tardo collabōrare, comp. di con- e labōrare «lavorare»] (io collàboro, ecc., raro alla lat. collabóro; aus. avere). – 1. Partecipare attivamente insieme con altri a un lavoro per lo più intellettuale, o alla realizzazione di un’impresa, di un’iniziativa, a una produzione, e sim.: c. a (o in) un giornale, una rivista (con scritti, articoli, ecc.), a un’enciclopedia; c. alla redazione di un progetto, all’allestimento d’una mostra; c. in un’azienda; c. ai negoziati diplomatici, al buon esito delle trattative; c. con un amico, con un socio. 2. In partic., e spesso con uso assol.: a. Essere di aiuto, di sostegno in un’iniziativa: è un tipo che non collabora. b. Partecipare al governo, da parte di partiti tradizionalmente all’opposizione. c. Dare appoggio e partecipazione attiva alle autorità di occupazione, da parte di elementi delle nazioni occupate, soprattutto con riferimento all’occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale. d. Contribuire al buon esito di indagini della polizia o della magistratura confidando notizie utili e fatti di cui si è, in vario modo, a conoscenza: c. con la giustizia, con le forze dell’ordine; terroristi pentiti che hanno deciso di c. con le autorità inquirenti; la magistratura, duramente impegnata nella lotta alla mafia, chiede alla popolazione di collaborare.