cogliere
cògliere (pop. e poet. còrre) v. tr. [lat. collĭgĕre] (io còlgo, tu cògli, ecc.; pass. rem. còlsi, cogliésti, ecc.; fut. coglierò, pop. e poet. corrò; part. pass. còlto). – 1. Spiccare, staccare, svellere dal terreno o da una pianta: c. un fiore, una rosa; c. un frutto, l’uva (ma fig., scherz., c. l’uva, coglionare); coglier fichi; colsi un ramicel da un gran pruno (Dante); prov., cogli la rosa e lascia star la spina, come invito a prendere il buono e lasciare il cattivo; letter., c. il più bel fiore, scegliere il meglio; Il più bel fior ne coglie, motto dell’Accademia della Crusca, adattamento di un emistichio del Petrarca (Canz. LXXIII, 36) e ’l più bel fior ne colse. Usi fig.: c. i frutti del proprio lavoro, delle proprie fatiche, trarne i meritati vantaggi; letter., c. allori, acquistarsi gloria. Estens., non com., raccogliere, prendere: Vien fuor la femminetta a còr dell’acqua Della novella piova (Leopardi). 2. ant. Riscuotere: coglievano pedaggio (G. Villani). 3. tr. e intr. (aus. essere) Colpire: c. nel segno, colpire giusto (fig., indovinare); c. in pieno; c. alla prima; c. a caso. 4. a. Afferrare: c. la palla; fig., c. la palla al balzo, approfittare dell’opportunità; c. l’occasione, il momento. b. Afferrare con l’intelletto, comprendere: c. il senso della frase; Nascosto dentro il letto Colgo i profili dei ragionamenti Che scorrono sul silenzio delle membra (Valerio Magrelli). 5. Sorprendere: c. in fallo, in flagrante; c. alla sprovvista; la notte ci colse in aperta campagna; è stato colto mentre rubava una mela; Ricorditi, lettor, se mai ne l’alpe Ti colse nebbia (Dante). È stato usato anche intransitivamente, con il sign. di incogliere, in espressioni come mal te ne colga, mal gliene colse, e sim. 6. Nel linguaggio marin., disporre i cavi in spire concentriche, in modo da poterli poi svolgere senza impedimenti (sinon. di addugliare).