cofferatiano
s. m. e agg. Sostenitore della linea politica di Sergio Cofferati, già segretario generale della Cgil, esponente del centrosinistra e sindaco di Bologna; di Sergio Cofferati. ◆ l’esito del direttivo era già scritto nel documento presentato da Mario Agostinelli a nome della maggioranza, cioè a nome anche dei cofferatiani doc che a giugno l’avevano attaccato. (Manifesto, 31 ottobre 2000, p. 4, Politica) • Sappiamo, però, con certezza che il movimentismo cofferatiano costituisce un durissimo colpo inferto al cuore dell’Ulivo. (Tempo, 12 luglio 2002, p. 2, Primo piano) • L’idea del partito «padano» è destinata comunque a lacerare, e già deve incassare la perplessità -- eufemismo -- del giurista Augusto Barbera, membro dell’Assemblea costituente del Pd: «Inutile ricalcare le soluzioni proposte da [Umberto] Bossi. La Lega ha guadagnato i suoi voti parlando di immigrazione e criminalità, non certo per la sua proposta federalista». I cofferatiani del Pd sono invece intenzionati a portare il progetto a compimento. (Marco Imarisio, Corriere della sera, 18 aprile 2008, p. 11, Politica).
Derivato dal nome proprio (Sergio) Cofferati con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
Già attestato nella Repubblica del 2 agosto 1995, p. 29, Cultura (Daniela Pasti).