clinico
clìnico agg. e s. m. [dal lat. clinĭcus, gr. κλινικός, der. di κλίνη «letto»] (pl. m. -ci). – 1. agg. Che riguarda la clinica medica, cioè l’esame, lo studio e la cura del malato: quadro c., il complesso dei sintomi; caso c., la concreta realizzazione di una malattia o di una sindrome (nell’uso com., essere un caso c., di persona che esce dalla normalità); guarigione c., regressione o scomparsa del quadro morboso, con o senza scomparsa delle lesioni organiche; chimica c., l’insieme dei metodi chimici di analisi (analisi cliniche) impiegati in medicina a scopo diagnostico e anche, spesso, per controllo della terapia. Nel linguaggio com.: avere l’occhio c., con riferimento a un medico, avere la capacità di trovare abitualmente un rapido e giusto orientamento diagnostico; in senso fig., avere prontezza nel giudicare, nell’intendere il significato intimo delle cose. 2. s. m. Il docente universitario di clinica medica; nell’uso com. è spesso sinon. di medico, normalmente accompagnato da un attributo di merito, in frasi come essere un buon c., un cattivo c., un celebre c., e sim. Il termine è usato al masch. anche con riferimento a donna: la dottoressa Bianchi è il più abile c. della città. ◆ Avv. clinicaménte, secondo i procedimenti della clinica medica, dal punto di vista clinico: dichiarare un paziente clinicamente guarito.