clamore
clamóre s. m. [dal lat. clamor -oris, der. di clamare «gridare»]. – 1. a. Il gridare di più persone insieme, rumore confuso di voci: Il clamor delle turbe vittrici Copre i lai del tapino che mor (Manzoni). Per estens., schiamazzo di animali: il c. delle oche salvò il Campidoglio; più raram., rumore di cose, come acque, ecc. b. Chiasso, rumore, in frasi quali suscitar c., sollevar c., di fatto che desti largo interesse (cfr. clamoroso). 2. Lagnanza, rimostranza, grido collettivo di protesta: suscitare i c. della folla; rinnovandosi, con c. grandi di quel popolo, la ignominia delle artiglierie (Guicciardini). 3. ant. Preghiera, implorazione: li figliuoli nostri hanno fatto clamori e fervori a Dio, iubili e canti (Savonarola).