clamidia
clamìdia s. f. [lat. scient. Chlamydia, der. del gr. χλαμύς -ύδος «mantello» (v. clamide), per la forma a mantello, o a elmetto, che assumono nella cellula ospite]. – In microbiologia, nome di microrganismi filtrabili (precedentemente chiamati bedsonie) a parassitismo obbligato (incapaci cioè di vivere fuori delle cellule parassitate), considerati pertanto dapprima come virus, poi come forme intermedie tra virus e batterî, e infine classificati come batterî (gram- negativi) per la duplice composizione del loro materiale genetico (DNA e RNA); sono responsabili di alcune malattie infettive (linfogranuloma venereo, psittacosi-ornitosi, tracoma, congiuntivite da inclusi), e, a differenza dei virus, sono sensibili al trattamento antibiotico (con tetracicline).