cittadinanza
s. f. [der. di cittadino agg. e sost.]. – 1. a. Vincolo di appartenenza di un individuo a uno stato: c. italiana, francese, ecc.; ottenere, avere, perdere la c.; certificato di cittadinanza. C. europea, condizione giuridica dei cittadini degli stati dell’Unione Europea, che prevede, fra l’altro, il diritto di soggiorno in tutti gli stati membri, il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali ed europee nello stato dove si è scelta la residenza, alle stesse condizioni dei cittadini di questo. In senso fig., le frasi acquistare la c., dare la c. si usano anche con riferimento a parole o locuzioni straniere che siano entrate largamente nell’uso e si possano perciò considerare parte del patrimonio linguistico nazionale, o a idee, costumi, ecc. di provenienza straniera ormai largamente diffusi e acquisiti. b. Nell’uso com., appartenenza di un individuo a una città: c. milanese, fiorentina, ecc.; c. onoraria, diritto di considerarsi cittadino di una città diversa da quella in cui si è nati: viene concessa in casi speciali a personaggi illustri o particolarmente benemeriti della città concedente. c. In araldica, armi di c., armi di famiglie cittadine che, pur non essendo state comprese nelle serrate nobiliari dei sec. 15°-17°, ebbero alla fine del sec. 18°, per il loro prestigio, riconosciuta la cittadinanza originaria e il diritto a uno stemma (sormontato da un elmo abbrunito, senza collare, con la visiera chiusa e collocato di pieno profilo a destra). 2. L’insieme degli abitanti di una città: appello alla c.; tutta la c. è invitata a intervenire.