circuitare
v. intr. Circolare entrando a far parte di un circuito, seguendo tappe prestabilite. ◆ è meno complesso per una compagnia americana venire a vendere in Italia che viceversa. Infatti, in questi mesi, non pochi operatori statunitensi sono sbarcati nelle nostre cantine con l’intento di sviluppare commercio elettronico in Europa, qui la vita è meno complicata e le merci possono circuitare liberamente. (Carlo Petrini, Stampa, 29 aprile 2000, Tuttolibri, p. 6) • [Karlheinz] Stockhausen lavorava a un personale Zodiaco per festeggiare il suo ottantesimo compleanno, nel 2008. L’opera gli era stata richiesta dall’Orchestra Mozart dell’Accademia Filarmonica di Bologna diretta da Claudio Abbado. «Tierkreis» («Zodiaco») sarebbe dovuto essere presentato in prima mondiale il 16 settembre 2008 a Bologna per poi circuitare in varie città d’Italia. (Mattino, 8 dicembre 2007, p. 23, Spettacoli) • «Noi quattro attori -- afferma la [Barbara] Terrinoni -- daremo vita a una quarantina di personaggi diversi. Lo spettacolo è contemporaneamente in scena a Firenze, a Londra, a Broadway, in Israele, Germania e Australia. Tutte le versioni hanno una stessa regia, quella di Maria Atiken, Questo è stato imposto dalla produzione, perché le versioni che circuitano non devono essere dissimili. Il fatto che tante compagnie, in diversi paesi ed in lingue diverse interpretino in maniera simile questo testo, significa in fondo partecipare ad un grande spettacolo mondiale». (Roberto Incerti, Repubblica, 25 marzo 2008, Firenze, p. XII).
Derivato dal s. m. circuito con l’aggiunta del suffisso -are1.
Già attestato nella Repubblica del 28 maggio 1986, p. 32, Musica (Paolo D’Agostini).