cinesi
cinèṡi s. f. [dal gr. κίνησις «movimento»]. – In etologia, termine generico con cui si designa una classe di reazioni motorie cui possono essere soggetti organismi non sessili (animali, vegetali unicellulari, batterî), che sono dovute soltanto a variazioni dell’intensità di certi stimoli, e che sono, in teoria, indipendenti dalla loro eventuale direzione; le singole reazioni si denominano dalla natura dello stimolo: luminoso (fotocinèsi), termico (termocinèsi), chimico (chemocinèsi), di umidità (igrocinèsi), di contatto (tigmocinèsi, dal gr. ϑίγμα «contatto»), ecc. Tali reazioni che, pur non essendo orientate, hanno in genere un effetto d’orientamento, anzi sono considerate tra i meccanismi più elementari e primitivi dell’orientamento, possono consistere in variazioni della velocità lineare di locomozione o della durata e frequenza dei periodi di movimento (ortocinèsi) oppure in variazioni della velocità angolare, cioè della frequenza dei mutamenti di direzione o torsione durante il moto (clinocinèsi); è possibile così comporre nuovi termini che caratterizzano insieme la variazione e lo stimolo: fotoortocinèsi e fotoclinocinèsi; termoortocinèsi e termoclinocinèsi, ecc. Vengono incluse tra le cinesi anche un’altra classe di reazioni: quelle che si verificano quando l’animale si arresta e muta improvvisamente direzione di fronte a una brusca variazione dell’intensità dello stimolo, cioè quando incontra un ostacolo, un confine chimico o termico o d’altra natura.