ciliegio
ciliègio (tosc. ciriègio) s. m. [lat. *ceresium per cerasium, gr. κεράσιον; cfr. ceraso]. – 1. Nome di parecchie forme coltivate di piante del genere pruno, della famiglia rosacee, riunite in due specie, il c. dolce o c. proprio (Prunus avium), albero alto fino a 20 m, con foglie ovali, fiori bianchi odorosi, in ombrelle, frutto a drupa, cuoriforme, rosso nerastro, edule, con polpa dolce, frequente anche in Italia, e l’agriotto o visciolo o c. visciolo (Prunus cerasus), arbusto o alberetto di 4-5 m, con drupe di un rosso più o meno cupo, succosissime, acidule, talora amarognole, coltivato in numerose forme. 2. Il legno del ciliegio, adoperato per lavori di ebanisteria e mobilificio: una libreria di c., una pipa di ciliegio; è un legname compatto, a struttura regolare e di bell’aspetto, soggetto però a screpolarsi e a tarlarsi. 3. Con lo stesso nome, seguito da diverse determinazioni, sono indicate altre piante appartenenti allo stesso genere pruno o ad altri generi: c. canino, albero o arbusto molto ramoso (Prunus mahaleb), detto anche c. di santa Lucia o megaleppo, spontaneo nei boschi e nei luoghi rocciosi dell’Europa centr. e merid., con foglie ovato-rotonde, lucenti, fiori piccoli, bianchi, odorosi, in brevi racemi, drupa nera di sapore sgradevole; è usato quale portinnesto per il ciliegio. C. a grappoli, arbusto o albero delle rosacee (Prunus padus), detto anche pado, che cresce nei boschi e nelle siepi, per lo più sui monti, in Europa e in Asia settentr.; si distingue per i fiori odorosi, in racemi, e la drupa grossa quanto un pisello, nerastra, di sapore acidulo, astringente, non mangereccia. C. di montagna (o selvatico), altro nome del cameceraso. C. susino, altro nome del mirabolano. C. (o pruno) della Virginia, albero (Prunus virginiana o serotina) dell’America Settentr., simile al c. a grappoli; dalla corteccia si ricava un’essenza simile a quella del lauroceraso. C. di volpe, arbusto delle caprifogliacee (Lonicera xylosteum), comune sui monti dell’Europa e dell’Asia: ha bacche globose, usate dai montanari quale emetico.