cigolare
v. intr. [voce onomatopeica] (io cìgolo, ecc.; aus. avere). – 1. Stridere, mandare a brevi tratti suono stridente, detto di congegni non lubrificati o arrugginiti, come ruote, cerniere, o anche di vetture di legno mal connesse o sovraccariche di peso, e d’altre cose che, nel movimento, rendano suono simile: senti come cigola quella porta; la carrozza avanzava cigolando; un ventaccio freddo ... faceva stridere e c. tutti gli alberi della campagna (Collodi); prov., la peggio ruota del carro è quella che cigola (citato anche con qualche variante), brontolano sempre quelli che più avrebbero motivo di star zitti. 2. estens. a. Di legno fresco quando brucia: uno stizzo verde ch’arso sia Da l’un de’ capi, che da l’altro geme E cigola per vento che va via (Dante). b. Scricchiolare, detto di ossa che si sloghino: E cigolar si sentian prima l’ossa (Pulci). c. Emettere versi acuti, grida stridule, detto di varî uccelli, e spec. dell’alzavola: il cigolare assiduo delle passere non sopraffaceva il silenzio delle mura, dei tronchi, del cielo (D’Annunzio).