ciglio /'tʃiʎo/ s. m. [lat. cĭlium "palpebra", poi "ciglio"] (pl. le ciglia, femm., nel sign. proprio e in alcuni dei sign. derivati; i cigli, masch., nel sign. 2 e pop. anche nel sign. proprio). - 1. a. (anat.) [l'orlo delle palpebre, fornito di piccoli peli ricurvi, e, nel plur., il complesso dei peli che orlano le palpebre] ▲ Locuz. prep. (con uso fig.): in un batter di ciglio ≈ in men che non si dica, in un baleno, in un batter d'occhio. ↓ rapidamente, velocemente; senza batter ciglio ≈ impassibilmente, imperturbabilmente. b. (estens.) [arco di peli che riveste l'arcata sopraccigliare: c. folte, rade] ≈ sopracciglio. ● Espressioni: aggrottare le ciglia [assumere aria risentita o allarmata] ≈ accigliarsi, (non com.) accipigliarsi; fig., inarcare le ciglia [esprimere sorpresa] ≈ meravigliarsi, sorprendersi, stupirsi. c. (poet.) [modo di guardare: il mio c. supplichevol vedesti (G. Leopardi)] ≈ occhio, sguardo. 2. (fig.) [parte estrema: il c. di una strada, del burrone] ≈ bordo, fine, limite, margine, orlo. ⇓ ciglione. [⍈ FINE]