cielo unico
(cielo unico europeo), loc. s.le m. Spazio aereo unificato, proposto dalla Commissione Europea per rendere più efficiente e sicuro il controllo del traffico aereo tra gli stati membri dell’Unione. ◆ «La Commissione Ue vuole la creazione di un cielo unico europeo, non la privatizzazione del controllo del traffico aereo -- ha detto [Ignacia de Loyola] de Palacio -- è però necessario che si arrivi alla separazione tra la funzione regolatrice e quella di gestione dell’ente europeo a cui stiamo pensando per adeguare la struttura attuale del controllo del traffico aereo europeo». (Sole 24 Ore, 27 giugno 2000, p. 2, Europa) • Alla luce di quanto accaduto si riapre inoltre il dibattito sul progetto europeo di cielo unico. (Francesca Sforza, Stampa, 3 luglio 2002, p. 5, Estero) • Il «cielo unico europeo», che dovrebbe iniziare la fase di operatività dei sistemi a partire dal 2012, prevede la creazione di un network integrato tra compagnie aeree, società di gestione aeroportuale e service provider, ovvero le Enav di tutti i paesi. Il processo è solo agli inizi. Ma da tempo è partita la grande corsa ad imporre i propri standard tecnologici, a conquistare le posizioni guida nei team di lavoro comune sia in Galileo, che ha superato tutte le turbolenze, che in Sisar, i due grandi progetti finanziati dall’Ue che riguardano il controllo del traffico aereo. (Paola Jadeluca, Repubblica, 10 marzo 2008, Affari & Finanza, p. 1).
Composto dal s. m. cielo e dall’agg. unico, ricalcando l’espressione ingl. single sky.
Già attestato nel Corriere della sera del 16 luglio 1992, p. 16 (P. S.).
V. anche single sky.