ciclo1
ciclo1 s. m. [dal lat. tardo cyclus, gr. κύκλος «cerchio, giro»]. – 1. In matematica, generalizzazione del concetto di linea chiusa; in algebra, sottogruppo ciclico di un gruppo. 2. In botanica, il complesso dei fillomi (foglie, antofilli, brattee) inseriti allo stesso nodo dell’asse, a due, a tre, a quattro, ecc. (si distinguono perciò c. dimeri, trimeri, tetrameri, ecc.); è anche detto verticillo. 3. In senso ampio, e più com., successione di fenomeni diversi, o di varie fasi di uno stesso fenomeno. In partic.: a. In biochimica, c. dell’azoto (v. azoto), c. del carbonio o dell’anidride carbonica (v. l’illustrazione della voce carbonico1). b. In biologia, c. biologico, o ciclo vitale, lo svolgimento dei processi di accrescimento e di riproduzione, che conduce da un individuo ad altri simili, e in senso più generale, il complesso delle fasi della vita di un organismo o di una popolazione; c. di sviluppo di un organismo, il complesso dei diversi stadî attraverso i quali passa un organismo dalla sua prima costituzione (per es., l’uovo fecondato) sino alla sua riproduzione; sinon., quindi, di ontogenesi. In fisiologia, per il c. mestruale (ma nel linguaggio fam. anche assol. ciclo: oggi ho il c., non vengo in piscina), v. mestruale. c. In economia, c. economico, l’insieme delle fasi di espansione, recessione, depressione e ripresa, che periodicamente contrassegnano l’andamento dell’attività economica, generando più o meno ampie e ricorrenti fluttuazioni nella produzione, nei prezzi, nel livello dell’occupazione, ecc.: è fenomeno tipico soprattutto delle società industrializzate, ed è stato variamente spiegato dalle diverse teorie economiche. Con accezione più generale e meno specifica, c. produttivo, il complesso delle operazioni necessarie a produrre un determinato bene economico, soprattutto in relazione al tempo necessario per il loro compimento (analogam., c. di lavorazione, con riferimento a singoli manufatti nel settore dell’industria); c. produttivo agrario, il tempo necessario al compimento della produzione agricola (avvicendamento, rotazione). d. In etnologia, c. culturale, il complesso in cui i singoli elementi culturali (di cui uno dà il nome al gruppo) tendono ad associarsi, e così collegati a diffondersi entro certi limiti di spazio e di tempo: c. del totem, c. delle due classi. In senso più generale, c. dell’uomo, il complesso di usanze, tradizioni, superstizioni, cerimonie che nell’ambito di una comunità accompagnano e segnano i varî momenti della vita dell’uomo, dalla nascita alla morte (per cui il ciclo è talora designato anche con la locuz. dalla culla alla tomba). e. In fisica, c. di isteresi, linea chiusa costituente il diagramma di una grandezza che presenti isteresi rispetto a un’altra; c. di magnetizzazione, successione degli stati magnetici nei quali viene a trovarsi un materiale sottoposto a un campo magnetizzante variabile, e anche il diagramma cartesiano dell’intensità di magnetizzazione o dell’induzione magnetica in funzione dell’intensità del campo magnetizzante; c. termodinamico, successione di trasformazioni termodinamiche che subisce un sistema nel passare da uno stato iniziale a uno stato finale non coincidente con il primo (c. aperto) oppure coincidente con quello (c. chiuso). Particolari cicli termodinamici sono: il c. di Carnot, modello del funzionamento di una macchina termica ideale a gas perfetto, delineato dal matematico francese S.-N.-L. Carnot (1796-1832), il cui rendimento dipende soltanto dalle differenze di temperatura tra le due sorgenti di calore che essa utilizza e non è superabile da altra macchina che operi nelle stesse condizioni; il c. Otto, il c. Diesel (dai nomi degli ingegneri ted. N. Otto e R. Diesel), ecc., che caratterizzano il funzionamento di altrettanti tipi di motori alternativi a combustione interna (v. motore2). f. In geologia, serie di fasi che, in un fenomeno geologico, si ripetono ordinatamente, talora con ripristino delle condizioni primitive: c. litogenetico, processo che porta alla formazione di nuove rocce o alla trasformazione di quelle esistenti in altre di tipo diverso; c. orogenetico, v. orogenesi; c. di sedimentazione, v. sedimentazione; c. di erosione, v. erosione. g. In informatica, la successione di operazioni prevista per un determinato programma: c. iterativo, sequenza di istruzioni di programma (o di operazioni di macchina) destinata a essere ripetuta un numero prestabilito di volte o finché non si verifichino determinate condizioni; c. di memoria, sequenza di operazioni di macchina necessarie per prelevare dalla memoria principale, o registrarvi, un’unità di informazione (generalmente una parola). h. In meteorologia, c. meteorologico, la successione, riproducentesi periodicamente, delle condizioni meteorologiche in un certo intervallo di tempo (ne è esempio il ciclo annuo che determina le stagioni). i. In metrologia, c. al secondo, unità di misura della frequenza, sinon. di hertz. 4. Il periodo di tempo in cui una successione si compie. In astronomia, c. pasquale o magno ciclo, nel calendario giuliano, periodo di 532 anni, dopo il quale le date in cui cade la Pasqua tornano ad essere le medesime; c. solare, periodo di 28 anni giuliani dopo il quale si ripetono gli stessi giorni della settimana alle stesse date dell’anno; c. lunare o metonico, v. metonico. 5. estens. a. Con sign. più generico, periodo di tempo entro cui si svolge una determinata attività, di solito con uno scopo ben preciso: c. di addestramento, di studio, di viaggi. b. C. storico, periodo entro cui, secondo una determinata concezione storica, si conchiuderebbe una serie di fatti intimamente connessi, spesso gravitanti intorno a un fatto centrale. 6. In letteratura, complesso di tradizioni e di leggende che hanno il loro centro in una persona, una famiglia, un particolare avvenimento, e che sono state svolte in poemi epici o cavallereschi o in romanzi in prosa. In partic., c. epico, la serie dei fatti della leggenda eroica che fa capo all’Iliade e all’Odissea; c. carolingio, l’insieme di canzoni di gesta su Carlomagno e i suoi baroni; c. brettone, o di re Artù, la produzione narrativa medievale, in versi e in prosa, di colorito magico e favoloso, fiorita intorno alle imprese dei cavalieri di re Artù, ai casi di Tristano e Isotta, e di altri personaggi; c. classico, l’insieme dei poemi e romanzi medievali, in versi e in prosa, che hanno per argomento fatti e personaggi (soprattutto Alessandro Magno) del mondo classico, reale o fittizio. Nella letteratura moderna, si chiama ciclo una serie più o meno ampia di romanzi o racconti di un medesimo autore, aventi ciascuno una propria autonomia narrativa, ma legati fra loro dalla continuità o complementarità di vicende, personaggi, situazioni, ecc., in modo da formare un quadro dei sentimenti, delle passioni, degli ideali e dei costumi di un’epoca o di un ambiente sociale: il c. dei «Vinti» di Verga; il c. dei romanzi di Proust. 7. Serie di lezioni, conferenze, rappresentazioni o sim., intorno a un determinato tema o problema culturale, artistico, politico, ecc.: organizzare un c. di conversazioni sulle più recenti scoperte archeologiche; programmare la trasmissione di un c. di film dell’espressionismo tedesco. 8. Nell’ordinamento della scuola elementare, c. didattico, ciascuna delle due serie di classi in cui è suddiviso l’intero corso (il primo ciclo è costituito dalla prima e seconda classe, il secondo dalla terza, quarta e quinta).