ciampizzazione
s. f. Influenza esercitata da Carlo Azeglio Ciampi sul piano dello stile e del comportamento morale e istituzionale. ◆ La ciampizzazione non è uno sport per signorine. Qualcuno riesce, altri no. Almeno nell’aspetto esterno. Ecco migliori e peggiori della seduta di ieri. Il miglior diessino: a sorpresa, Gavino Angius, sobrio, morigerato, con understatement. Il miglior An: Giuseppe Mantovano, sorpresa anche lui, che deve essersi telefonato con Angius prima di vestirsi. Il miglior cossuttiano: Olivero Diliberto, ben vestito e subito entusiasta del discorso. Il peggior Ccd: Pierferdinando Casini, crollato sulle crocette verde pisello della cravatta. (Maria Laura Rodotà, Stampa, 19 maggio 1999, p. 5, Interno) • fonti accreditate fanno trapelare che sarebbe innanzitutto il Quirinale a esprimere preoccupazione per il cambio. Il motivo però non sarebbe personale, anche perché dopo il viaggio del leader di An a Gerusalemme di un anno fa ci fu chi parlò della «ciampizzazione di [Gianfranco] Fini», nel senso che la kippah calcata sulla testa del vicepremier consacrava il suo definitivo sdoganamento. (Riformista, 3 novembre 2004, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal nome proprio (Carlo Azeglio) Ciampi con l’aggiunta del suffisso -izzazione.