chip ottico
loc. s.le m. Microcircuito elettronico di dimensioni molto ridotte e con capacità di elaborazione molto elevate e veloci, il cui funzionamento è basato sul silicio fotonico. ◆ Se il silicio è destinato a sparire quale tecnologia lo sostituirà? «Da tempo si stanno sperimentando, con discreti risultati, sia chip ottici basati sulle variazioni di onde luminose, sia dispositivi neurali con un funzionamento simile a quello biologico. Ma una cosa è provarli come prototipi di laboratorio, altro è produrli in migliaia di esemplari a prezzi competitivi. In questo momento alla Intel stiamo provando una nuova generazione di semiconduttori con celle di rame. Un metallo che rispetto all’alluminio presenta migliori qualità nella conduzione elettrica». Questo è Gordon Moore. (Umberto Torelli, Corriere della sera, 7 settembre 1998, Corriere Economia, p. 13) • [tit.] La Pirelli scommette su un chip ottico lillipuziano [testo] […] attorno alla realizzazione del chip ottico si è creata un’aura quasi leggendaria. […] È questo, invece, proprio l’obiettivo che si è posta la Pirelli: introdurre sul mercato nel 2004 una creatura lillipuziana, capace di racchiudere in spazi molecolari vari componenti e, quindi, di trovare impiego in numerose applicazioni (linee telefoniche, Internet, computer domestici, televisori, ecc.). (Giornale, 23 febbraio 2002, p. 19, Economia) • Pirelli ha investito qualcosa come 2 milioni di dollari l’anno per individuare nuove tecnologie utili alla produzione su larga scala, con dimensioni e prezzi competitivi, di chip ottici. (Andrea Di Stefano, Repubblica, 8 gennaio 2007, Affari & Finanza, p. 10).
Composto dal s. ingl. chip e dall’agg. ottico, ricalcando l’espressione ingl. optical chip.
V. anche computer ottico.